I vantaggi dei corsi online nel turismo e hospitality

Francesco

Formarsi online in Turismo e Hospitality

I corsi online nel turismo e hospitality, com’era lecito attendersi, hanno fatto registrare un’impennata negli ultimi due mesi.

In questa fase – è vero – è una necessità più che una scelta, visto che la gente è stata costretta a restare a casa in seguito all’emergenza covid 19.

Certo è che è cresciuta la domanda, di pari passo anche l’offerta.

Diverse business school, enti e piattaforme hanno potenziato la loro offerta di corsi su piattaforme web.

Già, potenziato. Perché una cosa va detta: le realtà formative più importanti – non quelle che hanno fiutato l’affare last minute, speculandoci – con lo smart learning ci lavorano da sempre.

Ma proprio le scuole che propongono corsi online turismo e hospitality sanno che bisogna andarci con i piedi di piombo. Online sì, ma fino a un certo punto.

Seguire i corsi online nel turismo direttamente a casa

La didattica a distanza, come avremo modo di approfondire, offre grandi vantaggi.

È senza dubbio comodo seguire corsi online in hotel management stando comodamente seduti a casa.

O – perché no? – mentre si è in treno durante un viaggio. In fondo basta uno smartphone per mettersi la formazione in tasca e averla sempre a portata di mano.

È sicuramente confortante sapere che anche durante le pause del proprio lavoro in hotel si possono seguire corsi online in revenue management o le Hospitality Masterclass.

O, ancora - nel caso dei gestori di B&B o case vacanze - connettersi e seguire corsi online per host o corsi online nel settore extra alberghiero.

E poi, vuoi mettere? I corsi online costano anche meno.

Ma c’è un però, grande come una casa. O un hotel, fate voi. E non solo perché in questa fase la formazione online è una scelta obbligata.

Online, ma senza esagerare: empatia e relazioni sociali favoriscono l’apprendimento

Manca, soprattutto, un ingrediente fondamentale per far lievitare l’apprendimento: l’empatia.

Lo schermo di un pc non potrà mai sostituirsi a un rapporto face-to-face tra docente e allievo.

Un computer non potrà mai creare quelle relazioni sociali, quei rapporti umani che da sempre sono il sale della vita.

Prima di analizzare i pur importanti vantaggi offerti dai corsi online nel turismo e hospitality, è opportuno riflettere anche su questi aspetti.

Ma senza perdere di vista lo sbocco naturale di questo ragionamento. E cioè: come sempre la verità sta nel mezzo. Ben vengano i corsi online, ma senza rinunciare alla presenza in aula.

Come accennato, in questo periodo storico la didattica è una scelta obbligata, imposta dal virus. In molti ne farebbero volentieri a meno.

Corsi online nel turismo: occhio allo stress

Tra l’altro alcuni studi dimostrano che è sempre più frequente l’affaticamento da videochiamata.

E quando la mente è stanca, c’è poco da fare: puoi metterci quello che vuoi nell’imbuto, ma nel contenitore non entra più nulla.

Ci stressa finanche la consapevolezza di presentarci davanti al pc in condizioni non proprio ottimali.

Siamo chiusi in casa. E la sola idea di non poter nemmeno andare dal parrucchiere o dall’estetista ci fa più sentire più brutti.

Per molto tempo è stata bandita anche la corsetta al parco. Mentre le palestre, almeno per ora, sono aperte solo nel libro dei sogni.

Al momento l’unica ginnastica concessa è questa: corri verso il frigorifero, apri e chiudi il frigorifero. Riaprilo, richiudilo. E così via.

L’importanza della comunicazione non verbale

Al di là delle battute, questa sensazione di disagio esiste eccome. Rivedersi spettinati, con la barba incolta o con quella ruga in più fa un certo effetto.

Per fortuna, però, questo è un ostacolo superabile. Ma ciò di cui non si può fare a meno è l’empatia, come già sottolineato.

Certo, quel docente trovato in uno dei corsi online in hotel management può risultarti simpatico. E dunque risulta più piacevole seguirlo.

Tuttavia a questa comunicazione da schermo del pc a schermo del pc manca sempre qualcosa. Quando la scuola di Palo Alto ci ricorda che “non si può non comunicare”, dice una grande verità.

Ma soprattutto apre nuovi scenari: e cioè che parlare è solo la punta dell’iceberg. Il grosso della comunicazione è rappresentato dal non verbale e dal paraverbale.

Le relazioni sociali e il gioco di squadra con la classe

Giusto per rendere l’idea: quando si parla ci sono dei segnali inviati attraverso i gesti delle mani, le espressioni del viso, la direzione degli occhi.

Anche una carezza, un colpo di tosse, il silenzio, trasmettono qualcosa. Completano il discorso.

La mancanza di contatti “fisici”, tipici della lezione in aula, pesano sull’apprendimento. Non meno importanti le relazioni sociali.

Un caffè durante le pause o un panino con i compagni di corso a pausa pranzo favoriscono l’apprendimento.

Ci si sente parte di una squadra che condivide obiettivi comuni. Ci si può confrontare su qualche tema.

O magari inquadrare meglio concetti che non sono chiari.

Senza la presenza di altri studenti rischia di perdere colpi anche la motivazione all’apprendimento.

Così come quel sano spirito di competizione che ci spinge sempre a fare meglio.
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